Chi li considera già superati, forse, dovrebbe dare un’occhiata ai loro numeri. Sì, perché quelli non mentono mai.
Amati, venerati, discussi, criticati, gli influencer hanno ormai un ruolo centrale nel mondo della comunicazione e della pubblicità online.
Sono una risorsa, da maneggiare con cura, e, se scelti grazie alla giusta consulenza degli esperti del settore, possono diventare davvero un veicolo importantissimo per l’advertising di un’azienda. Sui social “classici”, ma non solo.
Anche nel 2020 “coloro che influenzano” si sono dimostrati fondamentali nella veicolazione dei contenuti ma soprattutto decisivi nelle vendite delle aziende. Cosa dobbiamo aspettarci in questo 2021 appena iniziato?
Su cosa, ma soprattutto su chi, puntare per promuovere la propria azienda? Tra genuinità, balletti e videogiochi proviamo a darvi qualche dritta.
I Genuinfluencer
A leggerlo così sembra quasi uno scioglilingua, la realtà è che i genuinfluencer sono alla lettera gli influencer genuini. Si stanno moltiplicando in mezzo alle nostre stories, in mezzo allo scroll quotidiano del nostro feed. E sembra proprio che saranno uno dei veri e propri trend di questo 2021, almeno secondo le previsioni a cura di WGSN e Trend Hunter, agenzie di previsioni di tendenze globali.
Sì, insieme ai funghi miracolosi alle sneakers circolari (riciclabili e prodotte con materiali di scarto) e la robotica, saranno protagonisti di quella che, qualcuno, si azzarda addirittura a definire nuova era. Quello dei Genuinfluencer è un movimento nato e cresciuto proprio in questi mesi di pandemia. Il malessere e la disinformazione politica perpetuati durante questo difficile periodo, e in particolare ultimamente durante la campagna elettorale statunitense, hanno portato a una crescente varietà di collaborazioni con influencer il cui compito è stato quello di rendere chiare informazioni false. Rivelatori di Fake News, altro che semplici nemici delle rughe o del capello che si gonfia con l’umidità.
Come ha sottolineato WGSN, i Genuinfluencer possono essere riconosciuti come guide in grado “di svelare la realtà ai loro seguaci, all’interno di un ecosistema paralizzato dalla disinformazione”.
Campagna elettorale sì, ma anche informazioni corrette sulla pandemia di Covid-19. In un momento in cui nessuno sembra sapere cosa è vero e cosa no, serve una guida. Sfruttare la loro immagine per spiegare e divulgare ha portato questi influencer acqua e sapone ad un aumento esponenziale di follower. Basta notare che gli oltre 50 influencer coinvolti nelle campagne sui social media dell’Oms hanno aumentato i loro follower di una media dell’ 11% durante tutto l’anno. E di circa il 25% rispetto ad influencer a loro comparabili nello stesso arco temporale. Ed ecco che la scintilla nata dall’informazione e dalla divulgazione si trasla sui brand che cercano sempre di più influencer attendibili, che non portano messaggi fuorvianti. Chiari e limpidi. Verificati, non dalla spunta blu, ma dal loro pubblico. Sinceri, ma soprattutto umani.
Questa genuinità si sposta anche sui contenuti che da tempo oramai sono meno costruiti, più spontanei, a tratti persino più casalinghi in bella mostra su feed e storie dei propri influencer preferiti. Poco probabile che il ritorno a ritmi e abitudini quotidiane più consueti porti con sé un passo indietro rispetto a questa nuova normalità. Il 2021 sarà l’anno giusto sui social e in particolare per l’influencer marketing, l’anno giusto per celebrare la genuinità ma anche per dare un messaggio corretto su diversità e inclusione.
Partendo dagli stereotipi sulla bellezza femminile, fino alle disabilità e le preferenze sessuali. Sincerità e genuinità. Anche se la strada da percorrere è ancora molta.
Micro, Nano and much more
I genuinfluencer sono solo una parte di questo mare magnum, centrale nel mondo dell’advertising.
Un mondo che secondo le ultime statistiche riesce a far aumentare in media del 60% le vendite online. Le previsioni generali parlano di un aumento esponenziale del “mercato” degli influencer, soprattutto grazie alla fascia dei micro e dei nanoinfluencer. Anche in questo caso la pandemia ha accelerato un cambiamento di tendenza, che sposta un po’ il baricentro dagli influencer vip, con milioni di seguaci, a quelli con un po’ meno follower, ma influenti su determinati territori o particolari community.
Nei prossimi 12 mesi, si prevede che i microinfluencer diventino una forza ancor più trainante, non solo nelle campagne ma nelle vendite lorde. A farla da padrone saranno ancora una volta i video, in particolare quelli di breve durata, quindi con gli utenti fruitori di TikTok e degli Instagram Reels come interlocutori.
L’agenzia statunitense Rewardstyle ha proposto, in questo senso, alcuni dati davvero interessanti. Nel 2020 ha lavorato a micro campagne mondiali che hanno portato a gamme di coinvolgimento migliori rispetto a quelle che coinvolgono un singolo macroinfluencer.
“Abbiamo gli strumenti per entrare in sintonia con il micro-pubblico su larga scala – ha affermato Amber Venz, founder di Rewardstyle – Quel grado di coinvolgimento supera ciò che un microinfluencer potrebbe non riuscire a raggiungere. Collettivamente, ottengono i risultati desiderati dai produttori, tuttavia l’impegno è incredibile rispetto a un singolo macroinfluencer “.
Per diverso tempo di è creduto che i microinfluencer stimolassero solamente il coinvolgimento, non le vendite lorde, tuttavia le riflessioni sono cambiate negli ultimi 12 mesi. Nel 2020, Rewardstyle ha notato un miglioramento del 40 % nella conversione del nanoinfluencer e uno sviluppo del 250 % nelle vendite lorde. La genuinità e comunque la verifica di affidarsi a personaggi affidabili anche in questo caso è fondamentale. Tante aziende sono spaventate dalle ripercussioni sulla brand safety che possono avere i comportamenti di alcuni pessimi o fake influencer, per esempio, la poca trasparenza dei creatori di contenuti con cui si collabora in termini di hashtag e di messaggio da veicolare. Il supporto di un’agenzia qualificata, a partire dalla comunicazione social fino ad arrivare alla scelta degli influencer, è un passaggio prioritario per chi vuole investire in influencer marketing con l’obiettivo di individuare creator che incarnino al meglio valori e identità del brand.
Nuovi canali e come intercettarli
Il chi è importante, ma non dimentichiamoci il dove. Scordiamoci assolutamente la dicotomia influencer= Instagram. Ormai il panorama va osservato a 360 gradi. Spostandosi appena un po’, il primo universo che incontriamo è quello di Tik Tok la cui user base a luglio 2020 è triplicata con 8 milioni di iscritti. L’aumento di iscritti ha portato anche un aumento dei brand che decidono di investire nella piattaforma. Tra le new entry poi, è bene menzionare Twitch, oggi popolata da diversi mondi. La piattaforma nata come live streaming per videogiochi oggi ha sconfinato. Dai talk show di attualità a quelli sportivi (vedi la Bobotv) fino alle campagne dei politci, delle università e da numerosi brand.
Ed è proprio Twitch che spalanca le porte a quella realtà del gaming che oggi sta diventando fondamentale. Il video game come veicolo pubblicitario. Basta pensare alle fashion firm che hanno creato skin per Fortnite e the Sims fino ad arrivare a veri e propri virtual influencer.
L’ultima frontiera in questo campo si chiama Animal Crossing, il videogioco targato Nintendo che nell’ultimo anno ha spopolato tra i giovanissimi. Tanti brand si sono avvicinati a questa realtà che conta, nei modi più disparati. Ad esempio il brand Tatcha, che ha creato la propria isola personale con l’aiuto dell’influencer Claire Marshall
Lo ha fatto, per restare nei paraggi, anche Gq Italia . Attraverso la piattaforma Nintendo Switch il brand editoriale maschile Condé Nast portando i suoi contenuti in un mondo virtuale popolato da quasi 14 milioni di giocatori.
Gq ha realizzato, sempre su Animal Crossing, un proprio spazio, ribattezzato GQ Island, con ospiti reali, trasferendo il concetto di GQ Club – un Club per condividere le passioni maschili e vivere esperienze speciali – dentro una realtà virtuale. L’isola virutale, all’interno della quale muoversi ha a disposizione una pinacoteca, la palestra, una parete da scalata, una passerella per sfilate fashion, una biblioteca, il campo da basket oltre alla stessa redazione di Gq con le cover del magazine e un redattore virtuale: GentlemanQ.
L’orizzonte, insomma, è decisamente variopinto e ricco di prospettive. Ma soprattutto ricco di insidie. Un po’ di parametri interessanti, per scegliere l’influencer che fa al caso vostro, adesso li avete. Ora il passo da fare è quello di affidarsi ad un’agenzia, che vi possa guidare nella scelta dell’influencer che fa al caso vostro. E che vi possa supportare sviluppando la strategia più adatta per pubblicizzare il vostro prodotto.
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