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E-commerce? Abbiamo indagato e scoperto che…

by Alessandro Marmugi
20 Novembre 2020
in Novità
Reading Time: 5 mins read
E-commerce? Abbiamo indagato e scoperto che…
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È il momento giusto per far saltare il tappo. Già, per brindare alla svolta, al cambiamento. Per iniziare a scoprire un nuovo modo di fare business. Il momento di sfatare un tabù. In un periodo economico variabile e volubile come quello attuale c’è un grande bisogno di certezze. E per un’attività, un approdo sicuro, un’ ancora a cui affidarsi, un punto di riferimento in queste montagne russe del commercio in cui stiamo vivendo è il commercio online. Chi non lo conosce a fondo ne è intimorito, qualcuno ha avuto esperienze negative ed è timoroso di riprovare. Qualcuno si affida a grandi big che chiedono altissime commissioni, finendo per diventare uno dei tanti sul mercato. Trasformando un prodotto che ha una storia, un’identità, in un prodotto qualunque che, proprio per questo, non riesce ad emergere contro i giganti dai grandi budget e a non riesce a farsi conoscere.

Carpe diem e così senza investimenti faraonici è possibile provare a lanciare la propria attività online. E iniziare un percorso che può diventare parallelo ma anche strettamente legato a quello offline. Due fiamme pronte ad alimentarsi a vicenda.

I settori interessati da questo cambiamento sono infiniti, ma oggi è giusto volgere lo sguardo a quelle attività che sembrano avere maggiori opportunità ma che paiono ancora non essere riusciti a coglierle. E non stiamo solo parlando delle attività del piccolo commercio locale, ma in particolare dei produttori agricoli. Le cantine , le aziende agricole e tutti quei consorzi e quelle associazioni che cercano di aiutarli nello sviluppo e nella crescita.

Arte, sapere ed ingegno applicate all’agricoltura che oggi hanno bisogno di un ulteriore salto di qualità. Il primo step, quello di farsi conoscere online è stato quasi raggiunto. Ma non basta più far vedere “quanto è bella la mia azienda”. Bisogna vendere. Ed è decisamente se si riesce a farlo in proprio.

La situazione

Il lockdown ha prodotto una forte accelerazione sul fronte della digitalizzazione delle cantine italiane e dei produttori.

Nonostante nel corso della pandemia siano aumentati in maniera sensibili i volumi di acquisti online di vino di fatto le aziende con un proprio shop online restano poche, in media, appena 6 su 25. Alcune di quelle senza sito aziendale, ovvero 8 su 19, preferiscono indicare sui propri canali enoteche dotate di wine shop online nei quali è possibile trovare i prodotti del proprio brand. È quanto emerge da un’inchiesta del Sole 24 ore. Tutto questo nonostante, nel corso della pandemia siano aumentati del 10% gli acquisti di vino online. Si lavora molto sui social con Instagram a farla da padrone e follower aumentati del 51% rispetto al 2019.

Ma le opportunità da sviluppare e migliorare sono molte riguardo all’e-commerce con siti shop di proprietà. Se si fa capolino fuori dal mondo vitivinicolo, si scoprono realtà, sempre di produttori agricoli che ancora non sono riusciti a digitalizzarsi. Chi lo ha fatto però, sembra, è proprio il caso di dirlo raccoglierne i frutti. E se l’agroalimentare nel 2020 è stato il settore nel quale gli e-commerce sono cresciuti di più è anche perché la base di partenza era molto bassa. Qualche sporadico tentativo c’è. Shop online di produttori che si uniscono per fornire un’offerta variegata. Aziende agricole che permettono di ordinare e ti consegnano a casa cassette stracolme di frutta e verdura. Ma ancora non è abbastanza

Cambiare il paradigma

Timori, poca conoscenza della materia, personale non formato. La mancanza di struttura e di strutturazione aziendale. La pigrizia, l’idea di avere chi fa il lavoro per te, anche se poi si prende una fetta quasi vitale del guadagno. In un panorama del genere, forse per le aziende vitivinicole e non solo è il momento di cambiare il paradigma. Vendere inserendo i propri prodotti sulle grandi piattaforme come Amazon e Tannico, significa in alcuni casi, perdere il controllo del proprio prodotto. Il primo guaio di non avere il proprio shop online e di inserire i propri prodotti in grandi piattaforme è il fatto che queste ultime tendono a disperdere l’attenzione e il proprio prodotto diventa uno dei tanti accanto agli altri. Con i canali Ho.re.ca che funzionano a singhiozzo, andare a far numero nella grande distribuzione, è salto nel buio, senza contare la svalutazione a cui possono andare in contro certi tipi di marchi.

Lo shop online personale è invece la soluzione, non solo per attivare un canale parallelo di vendita, autonomo, personale. Ma anche per aumentare la propria visibilità, valorizzare il proprio marchio. Creare un vero rapporto con il proprio cliente, che a differenza di quanto accade con l’utilizzo di piattaforme esterne può essere veramente fidelizzato attraverso sconti, newsletter e molti altri contenuti. E in questo caso il social network, Facebook o Instagram diventa il veicolo perfetto per creare un circolo virtuoso quasi perfetto. Con l’e-commerce personale a decidere sono io, non trovo il mio prodotto improvvisamente scontato e svalorizzato da chi magari di vino non sa niente ma in quel momento deve vendere per un determinato motivo. È vero, aprire il proprio shop richiede costanza ed impegno. Ma alla fine i risultati possono essere davvero grandi e soddisfacenti. E ora che ci si avvicina al periodo natalizio, la possibilità di vendere online, con alcuni settori come turismo ed export quasi azzerati e con l’assenza di luoghi fisici di consumazione, diventa basilare.

Le soluzioni

Non importa essere aziende gigantesche, maghi dell’online. Basta avere le idee chiare, farsi consigliare da dei professionisti, ma soprattutto utilizzare la piattaforma giusta. Sì, perché con gli strumenti giusti è possibile anche per chi non è un professionista del settore, iniziare a vendere online. Crescere, evolversi, tutto senza avere troppi pensieri. La piattaforma del momento è sicuramente Teloporta.it che da marzo ad oggi ha intercettato centinaia di aziende che hanno deciso di vendere online i loro prodotti o servizi. C’è chi lo ha fatto per la prima volta, c’è chi ha trovato invece l’alternativa semplice e senza commissioni alle grandi piattaforme internazionali. In pochi semplici passaggi è possibile creare la propria piattaforma e-commerce gratuita per 10 giorni, senza nessuna commissione. Una piattaforma da gestire in autonomia, in grado di interagire con i social, in grado di aiutare l’azienda a vendere e ad avere visibilità. Basta compilare un semplice questionario e si apriranno le porte del commercio online. La paura di confrontarsi con il mondo degli e-commerce svanirà in un attimo. Facile, veloce e soprattutto senza pensieri, Teloporta.it

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