Casa dolce casa. Eh sì, perché fare code, buttarsi nel traffico, rischiare di fare un viaggio a vuoto se tutto quello che una persona desidera (o quasi) può arrivare direttamente a casa premendo un paio di volte lo schermo?
Parlare di delivery e di e-commerce oggi significa fare un gol a porta vuota. Mercato in aumento, sempre più acquisti on line ecc. ecc. Il messaggio è chiaro ma non bisogna fermarsi in superficie.
La fine del 2019 e l’inizio di questo 2020 ci impongono però di avere un altro approccio. Di analizzare i dati e studiare i mutamenti, perché quello che fino a qualche mese fa sembrava un inesorabile ma lento cambiamento della nostra società, potrebbe trasformarsi in una velocissima rivoluzione, da capire e sfruttare al meglio.
Oggetti, elettronica e ovviamente il cibo, che negli ultimi anni è diventato vero protagonista. Ma adesso c’è molto, molto di più. Farmaci, pediatri, babysitter e infermieri. C’è pure il lavaggio dell’auto, che arriva proprio nel tuo garage. E non manca nemmeno l’insegnate di Yoga.
Il mondo delle consegne a casa diventa sempre più grande, coinvolgendo nuovi mercati e creando nuove opportunità. E le attività che riescono a stare al passo con i tempi ne traggono grandi vantaggi.
2020: l’anno della svolta
Mai, come in questo primo mese dell’anno il cambiamento delle abitudini di acquisto degli italiani è apparso così lampante. Mentre va in scena un vero e proprio boom di chiusure di negozi fisici, parallelamente l’esplosione del commercio on line e del delivery. Un processo che si sta allargando a macchia d’olio anche ai piccoli centri. In primis perché l’aumento della digitalizzazione permette di utilizzare le piattaforme anche a chi è più avanti con l’età. Secondo perché molte aziende si sono attrezzate e logistica e giganti che si occupano di delivery hanno iniziato ad aprirsi anche in periferia.
Per capire meglio qual è il trend è importante partire dai dati globali del commercio online.
Per l’Osservatorio eCommerce Business to consumer del Politecnico di Milano si contano in quasi 50 milioni gli acquisti online tra novembre e dicembre 2019 su un totale 318 milioni di spedizioni.
In particolare, i flussi sono stati più intensi al nord e nelle grandi cittá. A Milano sono stati consegnati 10 milioni di pacchi e a Torino 4 milioni.
Da Amazon ad Ebay, fino ad arrivare al settore turismo, la moda con Yoox oltre a tanti marchi prestigiosi e il settore alimentare, dove spicca Esselunga.
Nel complesso l’eCommerce italiano è cresciuto del 15 per cento rispetto all’anno scorso e del 20 per cento nel solo periodo di Natale.
E intanto Poste Italiane si sfrega le mani. Nei primi 9 mesi del 2019 i volumi di questo tipo di pacchi sono stati pari a 64 milioni e qualora si osservasse una crescita analoga a quella dell’anno scorso il totale dei pacchi si avvicinerebbe a 90 milioni. Non a caso il piano strategico di Poste italiane si intitola “Deliver 2022” e prevede 1 miliardo di investimenti nel settore. L’ultimo in ordine di tempo è stato il più grande hub per l’eCommerce mai realizzato in Italia, inaugurato a Bologna: oltre 75mila metri quadri e un sistema di robot capaci di lavorare ogni giorno fino a 250mila buste e pacchi.
Dal grande centro fino alla casetta di campagna
Si parte dal commercio globale per arrivare al delivery locale, principalmente food. Dal ristorante in centro fino casa tua, in perferia.
Quello del delivery è un movimento in decisa espansione. Il comparto trainante, che è quello del food, è un mercato da 3,2 miliardi di euro e vede coinvolti circa 30 milioni di italiani.
Secondo il report di Just Eat sul cibo a domicilio del 2019 il food delivery è passato dall’11% al 18% del mercato. Ad effettuare il 58% degli ordini sono i millenials, poi arriva un 20% di famiglie e adulti conclude un 6% di clienti over 45.
Il report racconta anche le abitudini culinarie degli italiani. Ad ordinare cibo a domicilio sono più spesso gli uomini (55%) che ordinano prevalentemente Pizza e Hamburger. Le donne si attestano al 44 % e puntano maggiormente su healthy food, poke e sushi.
Il cibo più ordinato è la pizza, seguita dagli hamburger e dalla cucina giapponese. Nuovi trend però si affacciano sul mercato: nella platea del nuovo food spiccano i poké, al primo posto con un aumento di ordinazioni del 4000 %. Al secondo posto i Bao e i ravioli, segue il cibo libanese, con +180%, per arrivare poi ai dolci e ai tramezzini. Crescono nicchie come il vegetariano, il thailandese, ma anche la classica gastronomia, con le specialità della casa, riesce ad ottenere grandi risultati (+62%). Insomma, più che un’opportunità il delivery è una certezza e molte attività hanno deciso di cimentarsi nel mondo delle consegne a domicilio, anche grazie all’aiuto e alla consulenza di agenzie come http://scroller.it
Non si tratta più, come pensa qualcuno di un trend da seguire. Il delivery non è un canale di vendita alternativo è “il canale di vendita”. E bisogna prenderne atto.
Non solo cibo
Oggi però il mondo del delivery ha superato numerosi confini. Il cibo resta un settore predominante ma, in questo sistema solare, ci sono tanti altri piccoli pianeti che vengono scoperti uno alla volta. Un settore che sta crescendo in modo esponenziale è quello della consegna dei farmaci a domicilio. Pharmap la scale up italiana del pharma delivery ha toccato nel 2019 1,5 milioni di fatturato.
Attraverso l’app si possono trovare i farmaci di cui si ha bisogno nelle farmacie convenzionate e in 60 minuti te li portano a casa. In caso di farmaci che necessitano di ricetta, basterà esibire la prescrizione alla consegna oppure fornire quella telematica, o altrimenti indicare il medico che l’ha prescritta, in modo che il sistema di delivery possa verificare che tutto sia nella norma. Ma la tecnologia ha evoluto anche i servizi che arrivano a casa.
Oggi con una App possiamo prenotare il pediatara, far arrivare a casa una babysitter, farci lavare l’auto direttamente nel garage di casa. La nostra percezione dello spazio e del tempo inizia a cambiare. cambiano le nostre abitudini di acquisto. Sta cambiando il nostro modo di vivere. Anzi, è già cambiato.
Discussion about this post